Naufragi

SUL MITO DI NARCISO

18

Febbraio

Descrizione

Tutti i naufragi lasciano tracce, segni, residui. In senso psicanalitico e matematico, lasciano dei resti, in senso letterario, lasciano dei relitti. Naufragio come viaggio dei e nei sentimenti, nei gesti di affetti lacerati, dedicati a una persona, a un’idea, ma anche al pensiero naufrago di noi stessi, della nostra destinazione, della nostra inadeguatezza. Zattere sensibili, come salvezza inaspettata, possibilità ritrovata di portare a compimento il viag­gio, e di far giungere a destinazione il gesto, celato, negato, compromesso dal naufrag io. Quotidiani relitti: un letto, un tavolo, una sedia, come zattere concrete alle quali aggrapparsi, dalle quali ripartire. Mani che tentano di issarvi il proprio corpo, braccia, membra, isole, esse stesse naufragate, ma che anche valorizzano i resti, i relitti, che possono aiutare o negare la possibilità ai naufraghi di salvarsi. Il naufrago ha solo una possibilità: dare senso al passato, al naufragio. Il lavoro di Claudio Cinelli e Leonardo Diana tenta di integrare al movimento del danzatore, la magia evocata dalla presenza di “figure”, portando lo spettatore in una dimensione al limite tra sogno e realtà. Opera finalista Premio Equilibrio 2012

Produzione

Versiliadanza in collaborazione con Teatro Cantiere Florida / Elsinor Teatro Stabile d’Innovazione

Voci tratte da

"La voce umana" Jean Cocteau