RESIDENZA D'ARTISTA

L’attività di produzione si muove in parallelo con la primigenia vocazione di Versiliadanza verso la promozione e il sostegno della danza italiana. Dal 2013 Versiliadanza è residente al Teatro Cantiere Florida di Firenze grazie al sostegno della Regione Toscana e dal 2016 è riconosciuta a livello nazionale come titolare di residenza dal MiBACT – Azioni Trasversali. FLOW – residenze creative è un progetto di residenza multipla condiviso tra Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Versiliadanza e Murmuris. L’attività di residenza si traduce con l’OSPITALITA’ di nomi di chiara fama, giovani autori under 35 e coreografi emergenti inseriti nella STAGIONE DANZA, le RESIDENZE ARTISTICHE, il TUTORAGGIO senza tralasciare la FORMAZIONE del pubblico, la DIDATTICA, la PROMOZIONE e la DISTRIBUZIONE della danza, principalmente italiana, in ambito contemporaneo. Il progetto di residenza, nell’ottica di un consolidamento del Sistema Teatrale Toscano dello Spettacolo dal Vivo, si rivolge principalmente ai linguaggi interdisciplinari e innovativi in una rete che si sviluppa anche a livello interregionale e internazionale. La Stagione Danza prevede spettacoli in programmazione serale, pomeridiana e in matinée per le Scuole (scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado) e aperture a progetti di integrazione e inclusione sociale.

ALL AROUND ME

ideazione e coreografia Serena Malacco
danza Stefano Beltrame, Louis-Clément da Costa, Ana Luisa Novais, Alice Raffaelli
musica live Roberto Dellera, Milo Scaglioni
light design Marvin van den Berg
immagini scenografiche Attilio Marasco
drammaturgia Caterina Piccione
sound design Paolo Daniele, Federico Moschetti
produzione e diffusione Louisa Low
comunicazione N.G.Y. Sagl
repertorio musicale Grantchester Meadows – Pink Floyd, Little Johnny Jewel – Television, We All Make The Flowers Grow – Lee Hazlewood

con il sostegno di Ménagerie de Verre, Versiliadanza/Teatro Cantiere Florida, Anghiari Dance Hub, Università San Raffaele, Il Giardino delle Ore

SINOSSI

All Around Me è la vita che vediamo scorrere ogni giorno davanti ai nostri occhi, i movimenti inconsapevoli e le traiettorie sparse. Gesti malinconici e vivaci esplorano speranze, turbamenti, ricordi, allegrie e nostalgie. Con la sua delicatezza selvatica, con il suo desiderio senza oggetto, con il suo passato presente, All Around Me si pone al confine che confonde il caldo e la luce, come la mollezza che prende d’estate e la fantasticheria di essere soltanto ciò che si è.

Lo spettacolo, interpretato da danzatori e musicisti, è un’opera contemporanea divisa in tre atti, sulle note di canzoni pop-rock.

La relazione tra la danza contemporanea e la musica leggera è un tratto distintivo nel lavoro di Serena Malacco. La coreografa indaga un dominio ancora insondato: il dialogo possibile e sorprendente tra la grammatica musicale delle canzoni e il vocabolario anatomico del movimento. Distante da tappeti sonori e da partiture di rumori indistinti, All Around Me si muove nelle maglie di una musica suonata e cantata. Lo stato d’animo appartiene all’istante musicale, i gesti della coreografia stanno alla musica come le immagini cinematografiche stanno al ritmo del montaggio. All Around Me isola e sospende il gesto naturale, alla maniera di una cinepresa. Viene a delinearsi, così, una visione cinematografica della danza che riflette e vive il movimento stesso della vita.

LET ME BE SOMEONE OK

Creazione e interpretazione: Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino
Drammaturgia: Camilla Guarino
Assistente: Silvia Berti
Light Design: Pietro Millosevich
Montaggio video: Kevin Creatini

Sostenuto da

Compagnia Virgilio Sieni, MUVet, MAD Murate Art District, Versiliadanza

SINOSSI

Come uno sguardo, come un soffio. Come quando qualcuno ti avvicina con cura una mano vicino alle labbra sporche ma tu capisci e lo precedi. Come la luce alle sei del mattino d’estate. Sai quando non riesci più a riaddormentarti e allora esci sul balcone per capire cosa fare? Come quando fai qualcosa che non avresti mai creduto di poter fare e pensi che allora forse è possibile. Forse a volte è possibile vedere la stessa cosa.
Un paesaggio di corpi, luci e storie si apre davanti a infiniti movimenti, interpretazioni, fisicità. Immaginari apparentemente uguali cambiano di volta in volta, giorno dopo giorno, creando molteplici variazioni e punti di vista sugli stessi temi: l’identità, la fragilità, l’insicurezza, la delusione e la speranza.
Un piccolo mondo con un suo linguaggio, un pianeta contenitore di energie che esplodono in una rete di relazioni tra l’elemento descritto, chi descrive e chi immagina. Uno sguardo sempre più confuso che mette in discussione chi è che guida la visione dell’altro, chi è che guida la vita dell’altro.